Nella mia vita c'è più montagna che mare.
Forse perché il mare mi è vicino, mi bastano pochi chilometri per raggiungerlo o forse perché le montagne sono più algide e silenziose di una spiaggia dove tutto ormai è "happy hour" e (tremo solo a scriverlo) apericena a gogò.
E poi in montagna c'è un romanticismo diverso tutto appare più bello e delicato...
Magari è solo l'odore del fieno tagliato.
Com'é, come non é, spesso mi ritrovo a pensare ai monti, alle sciate in allegria, alle passeggiate su sentieri che si inerpicano fino a lontani rifugi (che ora, per non morire di fatica, raggiungo con impianti di risalita.
Ma poi, quegli impianti quando scendi, si chiamano di "ridiscesa"?
Battutacce a parte, oggi vi propongo un inedito di Arthur Serpis che abbandona per un attimo i confini delle sue strisce per migrare su una "sconfinata" vignetta.
Un disegno in realtà nato e dedicato ad una persona cara e che, visto il momento di crisi mondiale (meglio buttare via niente), ho voluto rielaborare aggiungendo un balloon che mi "rappresenta parecchio"
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