Un inedito, il primo di questo "duemilaventiquattro" che vede il ritorno dell'umorismo nero e del cimitero ospitante le anime di un mondo finito. Se ben ricordate, una profezia maya, diede l'avvio proprio a "2012" ovvero questa serie, sopravvissuta non si sa come alla fine del mondo. In questo campo santo le anime proseguono la loro vita anche oltre la vita stessa, affrontando problemi comuni a tutti gli esseri umani.
venerdì 5 gennaio 2024
2012 inedito: Facciamo gli straordinari
giovedì 10 agosto 2023
Diari di arie e canzoni: Stella stellina di Francesco De Gregori (Speciale notte di San Lorenzo)
Notte di San Lorenzo, giorno delle stelle cadenti… ogni stella un desiderio da realizzare, questo dice la leggenda, ma secondo me è solo un modo per trovare la scusa di stare in compagnia e di tornare a guardare romanticamente il firmamento. Per la seconda volta in pochi giorni un omaggio ad una canzone di Francesco De Gregori che mi sembrava adatta alla giornata
domenica 6 agosto 2023
Diari di arie e canzoni: I muscoli del capitano di Francesco De Gregori
C’è un album di Francesco De Gregori che amo moltissimo. Quel disco si chiama “Titanic” e ancora oggi mi emoziona ascoltarlo come mi emozionò ai tempi della sua uscita. quel disco contiene una particolare canzone intitolata "I muscoli del capitano" a cui oggi tento di rendere omaggio con questa mia piccola (speriamo non troppo oltraggiosa) vignetta tratta dal mio quaderno di arie e canzoni.
martedì 16 maggio 2023
Diari di arie e canzoni: Omaggio a Vinicio Capossela
Se qualche giorno fa si parlava di “cuore urgente”, illustrando una bellissima canzone di Jannacci, oggi dedichiamo la vignetta ad un altro artista notevole: Vinicio Capossela.
Nella canzone si spiega un po’ il significato dei fiorì e in particolare delle rose. Nel testo dell’uomo è la donna che invita l’uomo ad andare a cercarla, ma se l’uomo non sapesse dove trovarla, o se, in caso di appuntamento, la “lei” si presentasse in ritardo? Vabbè facciamo così: sappiate che tutta la notte (questa) io resterò da solo… mo fate voi.
mercoledì 12 aprile 2023
Diari di arie e canzoni: Terraluna di Ginevra Di Marco
C'è una canzone che da qualche giorno risuona nelle mie orecchie: Terraluna, una ninna nanna cantata da Ginevra Di Marco (protagonista indiscussa e voce d'angelo del panorama indie ai tempi dei C.S.I di Giovanni Lindo Ferretti e meravigliosa solista oggi). In particolare oggi, dopo una notte insonne, questa canzone mi culla e rilassa. Tanto che ho deciso di dedicarle una paginetta del mio quaderno ad anelle pieno di appunti, scarabocchi tratti da canzoni e arie d'opera.
mercoledì 5 aprile 2023
“2012” inedito: la pena di morte
Nessuna volontà di voler aprire un dibattito su pro (perché ce ne sono?) e sui contro di una pena così definitiva.
Io sono evidentemente contrario ad una pena che ponga fine ad una vita perché la morte, a mio avviso, non risolve, ma amplifica e muove ulteriormente le spire dell’odio.
Per questo, le mie lapidi, cercano di sdrammatizzare, giocando con satira e umorismo nero, un tema così serio.
giovedì 2 marzo 2023
Diari di arie e canzoni: "Non siate ritrosi occhietti vezzosi" da Così fan tutte di Mozart
Io adoro il “Così fan tutte” (ossia la scuola degli amanti) di Mozart.
Opera particolare in cui due soldati, per scommessa con un anziano saggio conoscitore del mondo e delle sue fragilità, decidono di cambiare i connotati del viso per “scambiarsi” le amate e di conseguenza, mettere alla prova la loro fedeltà.
Certe “prove” naturalmente sono destinate a fallire e degenerare in una vera e propria commedia degli equivoci (con spunti di assoluta modernità).
In un preciso punto dell’opera, uno dei protagonisti di nome Guglielmo, camuffato da turco, avanza in scena rivolgendosi a Fiordiligi e Dorabella, che ignare della scommessa e convinte che i loro amati siano partiti in battaglia, non si sono affatto rese conto di chi si nasconda dietro a quel turbante e quei baffi finti e posticci.
Le due belle (inizialmente) rifiutano la corte degli “sconosciuti” che si palesano ai loro occhi, ma Guglielmo e Ferrando, truccati da turchi cercheranno ogni strada pur di convincere le due amanti a farli entrare in casa lusingandole fino al punto di fingere un avvelenamento.
La virtù di Fiordiligi e Dorabella è forte, ma non abbastanza. Tanto che qualche minimo segnale di cedimento, si insinua proprio nel momento in cui Guglielmo canterà questa splendida aria:
“Non siate ritrosi,
Occhietti vezzosi;
Due lampi amorosi
Vibrate un po' qua.
Felici rendeteci,
Amate con noi;
E noi felicissime
Faremo anche voi.
Guardate, Toccate,
Il tutto osservate:
Siam forti e ben fatti,
E come ognun vede,
Sia merto, sia caso,
Abbiamo bel piede,
Bell'occhio, bel naso;
Guardate, bel piede, osservate, bell'occhio,
Toccate, bel naso, il tutto osservate:
E questi mustacchi
Chiamare si possono
Trionfi degli uomini,
Pennacchi d'amor.”
Per amor di Mozart e del suo “Così fan tutte”, mi son permesso di “illustrare”, sul mio quadernetto ad anelle (dove sono solito appuntare con immagini, arie d’opera e canzoni), proprio questo momento è l’ho fatto vestendo, per un momento, proprio i panni di Guglielmo con i suoi (miei)…mustacchi.
Il resto va visto e ascoltato nell’opera che è davvero spassosa e che vi consiglio davvero di vedere.
sabato 18 febbraio 2023
Arthur Serpis inedito: Sentieri...
Nella mia vita c'è più montagna che mare.
Forse perché il mare mi è vicino, mi bastano pochi chilometri per raggiungerlo o forse perché le montagne sono più algide e silenziose di una spiaggia dove tutto ormai è "happy hour" e (tremo solo a scriverlo) apericena a gogò.
E poi in montagna c'è un romanticismo diverso tutto appare più bello e delicato...
Magari è solo l'odore del fieno tagliato.
Com'é, come non é, spesso mi ritrovo a pensare ai monti, alle sciate in allegria, alle passeggiate su sentieri che si inerpicano fino a lontani rifugi (che ora, per non morire di fatica, raggiungo con impianti di risalita.
Ma poi, quegli impianti quando scendi, si chiamano di "ridiscesa"?
Battutacce a parte, oggi vi propongo un inedito di Arthur Serpis che abbandona per un attimo i confini delle sue strisce per migrare su una "sconfinata" vignetta.
Un disegno in realtà nato e dedicato ad una persona cara e che, visto il momento di crisi mondiale (meglio buttare via niente), ho voluto rielaborare aggiungendo un balloon che mi "rappresenta parecchio"
venerdì 10 febbraio 2023
Diari di arie e canzoni: "L'esercito delle formiche" di Ilenia Volpe
C'è un mondo Rock, la fuori.
C'è una musica Rock che molti fingono di non guardare e che però ci fa muovere.
Poi ci sono suoni e parole che solo il Rock, quello vero, ci permette di dire.
Perché è vero: ci sono cose e idee di cui ci potremmo (o dovremmo) vergognare, ma se c'è una cosa che ci permette di passare i confini, di azzardare e di non nascondere la faccia mostrandoci realmente per come siamo...beh ragazzi quello è il Rock.
E poi c'è Ilenia, che racconta, scrive e canta storie Rock e lo fa con stile.
Dura come la pietra, ma anche capace di emozionarsi.
Vanta collaborazioni con Umberto Maria Giardini (che molti conoscono come Moltheni) e con un "certo" Giorgio Canali (ex C.S.I per intenderci) e posso garantirvi che poter dire di aver collaborato con questi artisti, è roba per grandi.
Non ci credete?
Allora pensate che Ilenia Volpe, ha intitolato un suo disco "Radical chic un cazzo"... giusto per chiarire le cose.
Ma è nel disco successivo (Mondo al contrario) che Ilenia pubblica la canzone "L'esercito delle formiche" e mi è parso giusto rendere omaggio a tanto talento, con questa piccola illustrazione tratta dal mio "quadernetto della musica"
PS: La canzone, se avrete voglia di ascoltarla, la trovate qui:
ILENIA VOLPE
https://www.youtube.com/watch?v=JhwFdo1Lr44
martedì 10 gennaio 2023
Diari di arie e canzoni: "Tu fuori e io dentro" di Susanna Parigi
Siamo spesso distratti, perché l'indifferenza ci ha reso insensibili a tutto. Magari osserviamo, fotografiamo immagini per avere like sui social (io per primo sia chiaro), ma ci fingiamo ciechi: ciò che ci gira intorno sembra non essere di nostra competenza. Così ignoriamo i senza tetto che ci chiedono un euro, o il migrante che ci implora di sfamarlo anzi: li allontaniamo infastiditi, commentando magari a male parole senza pensare a quello che quell'essere umano, bisognoso d'aiuto, sta provando in quell'istante della propria vita. In "Tu fuori e io dentro", splendida canzone di Susanna Parigi, viene espressa proprio questa nostra mancanza di tatto, di sensibilità e di ascolto. La canzone la trovate qui e vi prego di ascoltarla con la dovuta attenzione (io lo ammetto: ho pianto nell'ascoltarla) e mi ha colpito così tanto che ne ho indegnamente fermato un immagine sul mio quadernetto ad anelle.
martedì 3 gennaio 2023
Diari di arie e canzoni: "El can de Trieste" di Lelio Luttazzi
La prima vignetta disegnata quest’anno riguarda un “divestisement” musicale tratto dal mio quadernetto ad anelle. Questa volta l’ispirazione è venuta da una vecchia canzone umoristica di Lelio Luttazzi:
“El can de Trieste” nasce nel 1968 con lo spirito di una ballata divertente e ricca di umorismo che gioca un po’ sui luoghi comuni che caratterizzano il nostro paese e la nostra cultura.
Per me è stato divertente dare un volto “al can” e spero che questa mia illustrazione possa piacere anche a voi.
Poi fatevi il regalo di un sorriso: ascoltare qui la canzone in questione https://youtu.be/hKWfH2eHfsw
giovedì 22 dicembre 2022
Diari di arie e canzoni: "Free as a Bird" The Beatles
I Beatles sono intoccabili e le loro canzoni eterne, anche quelle postume alla loro separazione e dopo la prematura scomparsa di John Lennon. Io comunque rendo loro omaggio con questa piccola immagine a corredo della loro canzone che potrete ascoltare qui: https://youtu.be/ODIvONHPqpk
sabato 17 dicembre 2022
Diari di arie e canzoni: "L'eclisse" di Cristina Donà
Raziocinio, occorre essere saggi.
Osservare il futuro, tenendo conto di ciò che il passato ci ha offerto e affrontando il presente con consapevolezza.
E per i sogni?
Per i sogni pare non ci sia più posto (addirittura a volte ho incubi).
Eppure, un tempo, ci veniva raccontato che avere sogni, era importante quasi quanto realizzarli.
Così abbiamo confuso sogni, anzi incubi e realtà creando un mondo complicato da affrontare.
Forse per questo sono così affezionato a “L’eclisse”, una canzone di Cristina Donà (che trovate qui: https://youtu.be/EwUz4tylfLc) il cui testo, per un romantico sognatore come il sottoscritto, è un grido di speranza: “un cielo che esplode mentre qualcuno ti tiene per mano salvandoti dalla realtà”.
Così, nel mio blocchetto dedicato alla illustrazione delle canzoni che mi sono care, ho espresso anch’io il mio desiderio di essere salvato dalla realtà.